IMPLANTOLOGIA

Sovente la mancanza di uno o più denti è vissuta solo come “danno estetico” mentre in realtà il danno notevole si verifica a livello di occlusione, di masticazione e dell’osso. La mancanza di denti condiziona fortemente l’alimentazione della persona edentula, permettendole di mangiare solo cibi piuttosto morbidi e non consentendole di variare la propria dieta. Per fortuna esiste la possibilità di inserire un impianto dentale che ovvia a questi problemi ridonando denti fissi e affidabili, dall’aspetto assolutamente naturale e realizzati con materiali d’avanguardia.

I costi per terapie riguardanti l’implantologia posso essere vari, per esempio molto dipende dal tipo di impianto che si adotta (esistono impianti da 40 Euro ed impianti da 500 Euro ad elemento-prezzo di acquisto praticato alla struttura), dalla professionalità ed esperienza dello specialista e della casistica di successo che può vantare.

Perché un impianto

Gli impianti dentali, a differenza delle altre soluzioni, possono essere inseriti senza influire sugli altri denti sani e offrono una soluzione a lungo termine. Si parla di “implantologia osteointegrata”, cioè di un vero e proprio legame intimo e stabile che si crea tra l’osso e l’impianto, che non consente alcun movimento, e che è in grado di sopportare i carichi assai elevati delle forze masticatorie. L’implantologia ha ormai raggiunto livelli di sicurezza, affidabilità e predicibilità di successo nel tempo, così da renderla come ottimale per la maggior parte dei casi di sostituzione di elementi dentali naturali persi, nei pazienti adulti, e a qualsiasi età, anche a costi contenuti.

Quali sono i vantaggi

I vantaggi dell’impianto sono numerosi:

  • la capacità di masticare, parlare e sorridere senza problemi
  • Il miglioramento/restauro dell’estetica dei denti
  • Conservazione e integrità dei denti vicini a quelli impiantati
  • Affidabilità e mantenimento nel tempo del risultato ottenuto

Un’ importante considerazione è anche che, con il ripristino dell’aspetto funzionale ed estetico di un dente o di molti denti naturali,  si determina un miglioramento di autostima e percezione di sè.

Come viene effettuato

L’impianto in sostanza consiste in una vite in titanio che viene inserita nell’osso attraverso un piccolo intervento chirurgico. Ne esistono di varie forme, lunghezze e diametri questo perché può essere effettuato per sostituire un solo dente perso oppure, nel caso della sostituzione di una parte o tutti i denti dell’arcata, può servire come pilastro per avvitare o ancorare protesi più complesse.

Durata

Un impianto ha oramai una durata quasi illimitata nel tempo grazie a quella che tecnicamente è definita “osteointegrazione”, cioè la perfetta integrazione tra l’osso e l’impianto. Questa si verifica nella stragrande maggioranza dei casi: la letteratura fornisce percentuali medie di successo per ogni singolo impianto superiori al 98%.
Le alte percentuali di successo a lungo termine sono da considerarsi subordinate al rispetto, da parte del paziente, dell’osservanza di un adeguato programma di controlli periodici, associati ad una scrupolosa ed adeguata igiene orale personale e a sedute di igiene orale con ablazione del tartaro.
Le ricerche internazionali hanno dimostrato che i fumatori presentano percentuali di successo inferiori (80-85%).

 

Le fasi del trattamento

  1. La consultazione

Un trattamento implantare inizia la sua storia con un esame accurato del cavo orale e del quadro clinico generale del paziente. Dopo un’accurata fase diagnostica, vengono effettuate delle radiografie tradizionali e delle eventuali radiografie volumetriche (TAC CONE BEAM), indispensabili per conoscere le caratteristiche qualitative e quantitative ossee e tutte eseguibili presso il nostro studio. Una volta raccolte tutte le informazioni necessarie per preparare il piano di trattamento, vengono presentate al paziente le opzioni per lui possibili, i costi delle procedure, la durata del trattamento, i vantaggi e gli svantaggi di ogni tipo di procedura dentale che gli viene proposta. La scelta della strategia più corretta avviene in funzione delle esigenze del singolo paziente e delle sue caratteristiche cliniche, sia locali (stato osseo e gengivale) che generali (età e condizioni di salute) arrivando ad un piano di trattamento personalizzato e unico che soddisfi le sue aspettative e necessità. Si passa poi alle varie fasi operative, in funzione della tecnica applicata

  1. Fase chirurgica

Questa fase inizia con l’inserimento dell’impianto nel tessuto osseo.

In alcuni casi, nelle situazioni in cui l’osso del paziente non dovesse avere i volumi ottimali per garantire il successo a lungo termine del trattamento implantare, è necessario procedere ad una rigenerazione ossea con tecniche chirurgiche atte a consentire un aumento dei volumi ossei e quindi un ottimale posizionamento dell’impianto dal punto di vista protesico e di mantenibilità igienica.

  1. Fase di guarigione

Una settimana  circa dopo l’intervento, le suture vengono rimosse. Il periodo d’ integrazione dell’impianto nel tessuto osseo dura circa 2-3 mesi ed è necessario per consentire poi una perfetta stabilità e affidabilità ai denti nuovi.

  1. Fase protesica

In questa fase il trattamento è completato con la corretta realizzazione del manufatto che potrà essere avvitato o cementato, rimovibile o fisso, di materiali diversi (resine, ceramiche, fibra) in base al tipo di lavoro scelto nella fase della consultazione.

  1. Fase del controllo

Affinché un impianto duri nel tempo è necessario che il paziente effettui controlli regolari e abbia una buona igiene del cavo orale, questo per evitare qualsiasi possibile complicazione e garantirne il successo.

 

Implantologia a carico immediato

L’implantologia a carico immediato è la tecnica implantologica, oggi frequentemente utilizzata, che permette una riabilitazione immediatafunzionale ed estetica.
Fattori traumatici (fratture), granulomi, infezioni, patologie parodontali (piorrea), possono rendere necessaria la sostituzione immediata di un dente singolo o più elementi dentali, di una o entrambe le arcate dentarie. L’implantologia dentale a carico immediato se effettuabile consente al paziente di uscire dall’ambulatorio odontoiatrico con denti fissi sugli impianti appena posizionati.

Implantologia a carico immediato: sistema all on four – all on six

La Toronto bridge è una protesi fissa avvitata su 4 o 6 impianti in siti ossei strategici, atti a garantire un’ottima risposta alle sollecitazioni masticatorie.
Questa soluzione permette di ripristinare l’intera arcata dentale e una riabilitazione immediata con una protesi provvisoria poche ore dopo l’intervento. A distanza di qualche mese, ottenuta la maturazione dei tessuti gengivali e la funzionalizzazione degli impianti ai carichi masticatori, si procede con la protesi definitiva.

       

Implantologia Computer-Guidata

Tecnica particolarmente indicata in quei casi in cui, per limiti chirurgici anatomici o necessità protesiche ed estetiche, si necessita di un inserimento molto preciso, inserimento che a mano libera non può essere predicibile al 100%. Tale procedura ha il grosso vantaggio di essere altamente precisa e minimamente invasiva con tempi chirurgici ridotti drasticamente.

La procedura è molto semplice, è necessario sottoporre il paziente a esame rx (CBCT 3D), e disporre di un software dedicato in cui si carica la ricostruzione tridimensionale delle ossa mascellari e quindi, davanti al computer, si pianifica l’intervento posizionando virtualmente gli impianti all’interno della compagine ossea del paziente; sarà poi una dima chirurgica individuale ottenuta dalla programmazione 3D a permettere al medico un corretto posizionamento degli impianti. In tal modo si riduce l’uso del bisturi, limitando l’incisione delle gengive e l’applicazione dei punti di sutura. Vengono ridotti anche i fastidi post-operatori e l’uso dei farmaci pertanto il discomfort post-operatorio è nettamente inferiore rispetto allo stesso intervento attuato con tecniche standard.

   

La rigenerazione / ricostruzione ossea

La rigenerazione/ricostruzione ossea può essere eseguita contemporaneamente all’inserimento degli impianti, quando la quantità di osso preesistente è sufficiente per dare agli impianti stessi una stabilità primaria ottimale; questi interventi vengono risolti in fase unica.
Diversamente, vengono risolti in fase doppia quegli interventi in cui la quantità di osso preesistente è talmente esigua da impedire l’immediato posizionamento degli impianti. In questo caso viene effettuato un primo intervento con lo scopo di rigenerare o ricostruire nelle gravi atrofie l’osso e un secondo intervento, dopo 4 – 6 mesi, per il posizionamento degli impianti stessi.
Le tecniche di rigenerazione ossea prevedono l’uso di:

  • Osso autologo e/o bio-materiale per ricostruire i volumi ossei andati perduti. Usati singolarmente o in mix, forniscono fattori di crescita specifici e vanno a formare una impalcatura tridimensionale stabile e compatta per il coagulo.
  • Membrane– riassorbibili o non riassorbibili, posizionate sopra al sito da rigenerare, isolano l’innesto dai tessuti molli (gengive) creando una barriera per le cellule connettivali e contemporaneamente un effetto tenda che permette alle cellule ossee e a nuovi vasi sanguigni di colonizzare lo spazio dell’innesto.
         

Protesi mobili e impianti

Anche pazienti anziani portatori di protesi mobili (dentiere) che presentino condizioni critiche di riduzione ossea, possono usufruire con successo di interventi implantologici: l’applicazione di pochi impianti (2 o 4), consente di stabilizzare le protesi mobili permettendo il recupero delle normali funzioni masticatorie e salvaguardando le relazioni sociali. Questo tipo di protesi prendono il nome di OVERDENTURE
In alcuni casi, è possibile effettuare interventi mini-invasivi senza incidere la gengiva, praticando dei piccoli fori corrispondenti al posizionamento degli impianti (tecnica flapless). Questa tecnica permette di ridurre al minimo il discomfort chirurgico dell’intervento, accorciando notevolmente i tempi di guarigione.

   

FAQ

Come si mantiene un impianto nel tempo?

Come per i denti, è necessario averne cura, rispettando un protocollo di mantenimento che preveda controlli periodici e sedute di igiene professionale, associati ad una scrupolosa igiene domiciliare

È possibile estrarre i denti ed inserire gli impianti dentali lo stesso giorno?

Sì, è possibile, ma non sempre. Se questa opzione è realizzabile, l’impianto viene inserito in una posizione molto vicina a quella della radice estratta, fornendo un vantaggio funzionale ed estetico.

Durante il periodo di guarigione rimarrò senza denti?

No, nella stessa seduta ti verrà consegnata una protesi provvisoria

Qual è l’età minima a cui una persona può eseguire questo trattamento?

Per i pazienti giovani, si deve tener conto della fine del periodo di crescita, cioè intorno ai 18/20 anni; il limite di età superiore non esiste ma è importante che il paziente abbia una buona condizione di salute per poter accedere alla terapia.

Il fumo può influenzare la percentuale di successo di tale trattamento?

Sì. La letteratura scientifica dimostra che pazienti fumatori (circa 7/die) hanno percentuali più basse di osteointegrazione e successo a lungo termine